Giuseppe Stella nasce l’1.06.1913 e diventa uomo mentre il fascismo trasforma l’Italia in una dittatura che porta il Paese a vivere in uno stato di guerra permanente. Assolve ai suoi obblighi militari nel 1933 nel V Alpini “Tirano”, ma, richiamato nel 1934, il 29.06.1935 è messo a disposizione della IV Divisione CC NN “3 gennaio”, costituita per partecipare alla conquista dell’Etiopia. Si imbarca a Napoli il 3.11.1935 e giunge a Massaua il 9 novembre.
Non sappiamo come Stella abbia vissuto la guerra d’Etiopia; sappiamo però che la sua divisione, prima dislocata intorno a Macallè e impegnata in lavori stradali, idrici e di fortificazione, è protagonista della battaglia del monte Amba Aradam, testimone dell’uso dei gas che l’Italia fece contro la resistenza etiope.
Rimpatriato nel gennaio 1937, in quello del 1939 è di nuovo in partenza: il 20 gennaio si imbarca per Cadice nel Corpo truppe volontarie, corpo di spedizione voluto dal fascismo per portare sostegno a Franco durante la guerra civile spagnola.
Quando rientra in Italia nel maggio 1939, Stella è un soldato pluridecorato. Non conosciamo la sua reazione di fronte alla violenza della guerra civile spagnola; sappiamo invece che nel marzo 1940 si sposa con Mercede Sperani e va ad abitare in via Borgo Palazzo 25. Il 10 giugno 1940, l’Italia entra nella Seconda guerra mondiale a fianco della Germania nazista. Il 5.07.1941 Stella diventa papà: Luigi ha solo 15 mesi quando il padre è richiamato nel V Alpini e inviato a Tirano. Stella, che non aveva mai chiesto una licenza, dal gennaio all’aprile 1943 ne domanda quattro: sua moglie è incinta per la seconda volta.
Quando nasce Annamaria, Stella è lontano da Bergamo, prigioniero dei tedeschi.
Dopo l’annuncio della firma dell’armistizio dell’Italia con gli Alleati, anche il V Alpini era rimasto senza ordini e Stella e i suoi commilitoni fanno parte di quei circa 650.000 militari che, catturati dai Tedeschi e portati nel Reich, si rifiutano di tornare a combattere per la guerra nazifascista. Le ragioni della scelta di Stella ci sono ignote, ma ci piace pensare che siano quelle di un uomo che dopo tanta guerra aveva riscoperto la vita e il suo bisogno di cura attraverso la nascita dei figli.
Anche Stella come i suoi compagni diventa un Imi (Internati militari italiani) e, senza godere di nessuna protezione internazionale, diventa uno schiavo del Reich.
Muore a Berlino l’1.04.1944 e a Bergamo è Mercede a crescere i loro figli e a far andare avanti la casa.