Guido Paglia nasce a Bologna nel 1897. Fascista della prima ora, nel 1923 è volontario nella Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale, che lascia per essere assegnato ai reparti impiegati nella guerra di Etiopia: arruolato nella “28 ottobre” del 114° battaglione Camicie Nere, sbarca in Eritrea nel settembre del 1935. Come Locatelli, prende parte alle operazioni militari in Etiopia con l’esaltazione tipica dello spirito colonialista e come Locatelli, verrà insignito della medaglia d’oro al valore militare. Guido Paglia muore a Uork Amba il 27 febbraio 1936. La notizia della sua morte arriva a Bergamo l’11 marzo, e durante la riunione della Commissione per la Toponomastica del 30 giugno 1936 viene fatto il suo nome come possibile destinatario della titolazione di una via bergamasca. A fine luglio tale via viene individuata nella via Zambonate, che rimane a lui dedicata fino alla Liberazione, quando torna al vecchio nome Zambonate, come la si trova ancora oggi.
Il 22 marzo 1946, la Giunta Comunale di Bergamo delibera di intitolare una via a Giorgio Paglia, figlio di Guido e partigiano combattente caduto nel novembre 1944. La giunta cambia quindi il nome all’allora via dei Mille – a sua volta via 28 ottobre sotto il fascismo – chiamandola via Giorgio Paglia.
Il 29 febbraio 1956 la Commissione toponomastica della città propone di “rettificare la denominazione di Via Giorgio Paglia con Via Giorgio e Guido Paglia”, accomunando al nome del figlio partigiano il nome del padre, perché “caduto eroicamente in battaglia”. Dopo un’accesa discussione il nome della via viene modificato, testimonianza di un clima politico che pare voler scolorire e cancellare la specificità della memoria della Resistenza.